CONCORSO IN DUE FASI PER L’ADEGUAMENTO LITURGICO DELLA CATTEDRALE DI PESCIA
PROGETTO FINALISTA
Il 2 ottobre 2017 la Diocesi di Pescia ha bandito il concorso in due fasi per l’adeguamento liturgico e la progettazione dello spazio sacro della Cattedrale.
Il problema in epigrafe per essere correttamente affrontato ed adeguatamente risolto richiede, innanzitutto, di individuare la configurazione, nell’ambito del presbiterio, delle eminenzialità (altare, ambone cattedra e seduta del presidente non vescovo) che efficacemente esprima, sotto il profilo teologico e liturgico, quanto la dottrina cattolica ha storicamente acquisito e sistematizzato con il Concilio Ecumenico Vaticano II, in merito alle loro intrinseche relazioni ed a quelle con il popolo di Dio all’interno della Civitas Dei, coniugando “creatività e conservazione, l’adeguamento nella salvaguardia”, in coerenza con il disegno pastorale della Conferenza Episcopale Italiana, per tenere debitamente conto delle stratificazioni, artistiche, architettoniche ed in generale culturali e religiose, sedimentatesi nel corso dei secoli in questo specifico edificio di culto.
Dall’analisi geometrica del corpo di fabbrica della Cattedrale è emerso infatti, come elemento dimensionale caratterizzante della sua articolazione spaziale, il rapporto aureo, denominato, come è noto, dal Pacioli divina proporzione, che in quanto tale ha assunto il ruolo, per evidenti ragioni di congruenza, di direttrice del progetto, improntando sia la disposizione planimetrica delle eminenzialità che le loro morfologie a cui si deve associare la formella esistente del pavimento sottostante l’altare maggiore come elemento compositivo e decorativo.
Operando in tal modo, si concretizza efficacemente la mutua dipendenza tra architettura e liturgia, tra gli aspetti materiali e formali, che nel nostro progetto sono dati dall’utilizzo di materiale lapideo, del legno e delle decorazioni in foglia oro, e quelli funzionali, tra organizzazione spaziale e ruolo liturgico dei segni di fede, nel progetto di adeguamento degli spazi riservati alla celebrazione dell’Eucarestia.
Gli assi della chiesa-edificio, quello principale con direzione E – W, lungo il quale si dispone la navata longitudinale, e quello secondario con direzione N – S, lungo il quale si dispone la navata trasversale o transetto, la connotano non solo in senso astronomico ma anche teologico e liturgico, giacché il popolo convocato entra dalla porta che è ad ovest e procede verso est dove sorge il sole, che con il suo moto apparente sopra la volta celeste, simboleggia Cristo, il figlio di Dio, che si incarna, muore e risorge per la salvezza dell’umanità.
Dunque il popolo di Dio accede alla Sua Casa, spazio delimitato e dedicato per volgere lo sguardo alla sua parte sopraelevata, liberata quasi per intero della balaustra tra il presbiterio e l’aula liturgica, che depotenzia la sinassi rispetto all’obiettivo fondamentale della riforma liturgica conciliare di una celebrazione comunitaria, attiva e partecipata, riconoscendo la MENSA, decorata con la croce, i dodici apostoli ed i pesci, simbolo biblico del cibo, quale punto focale del laos ergon, dell’opera fatta dal popolo, per il popolo, dove si rinnova, attraverso il sacramento dell'Eucarestia, istituito da Cristo nell’ultima cena, la Santa Alleanza tra lo stesso Cristo e il popolo di Dio, che diventa il suo Corpo per intercessione dello Spirito Santo, la cui epiclesi sarà simboleggiata dalla CORONA, sospesa sopra la mensa, che proietta verso il basso un fascio di luce tronco-conico, che evidenzia la mensa stessa, e verso l’alto un fascio ad icona della fiamma.
Alla destra della mensa, in prossimità dei gradini del presbiterio, verso il lato sud del transetto sarà collocato l’AMBONE, in quanto luogo dal quale si comunica la Parola di Dio, che per questo deve essere sopraelevato e proiettato verso l’Assemblea per favorirne l’ascolto, stabilendo con essa un rapporto di interazione dinamica. La sua composizione prevede l’abbinamento di diversi elementi iconografici, alcuni dei quali esistenti, come il leone stiloforo di marmo delle cave di San Giuliano Terme (PI) sorreggente la colonna del cero pasquale e la colonna portaleggio con l’aquila giovannea anch’ essa di materiale lapideo, altri da realizzare come i piccoli bassorilievi delle donne mirofore e l’elemento vegetale.
Del resto anche la forma dell’ambone simboleggia la grotta dalla quale Cristo, rappresentato dal leone, è risorto e l’angelo annunciatore (Surrexit. Non est hic. Mc,16).
Gli aspetti cromatici e di contrasto che caratterizzeranno questa eminenzialità hanno lo scopo di rappresentare la molteplicità e la ricchezza della vita quale dono prezioso da cui poter trarre tutti i frutti attingendo alla sapienza che promana dalla Parola di Dio.
Alla sinistra della mensa ed in allineamento con essa, verso il lato nord del transetto, verrà collocata la CATTEDRA, simbolo del magistero episcopale e di alta autorità ecclesiastica, sulla quale siederà il Vescovo che, in quanto tale, risulta essere il primo ascoltatore della Parola di Dio e “colui che guida l’Assemblea e presiede la celebrazione nella persona di Cristo, Capo e Pastore, e nella persona della Chiesa suo Corpo.”
In posizione simmetrica con l’AMBONE, rispetto all’asse maggiore della navata principale, troverà, infine, posto la SEDE DEL PRESIDENTE NON VESCOVO, per esprimere con questa collocazione la parità di funzioni celebrative nel rispetto del principio gerarchico che caratterizza l’organizzazione della comunità della Chiesa.
Si completa in questa maniera il progetto di adeguamento del presbiterio consistente nella soluzione per sostituzione dell’esistente.