CONCORSO IN DUE FASI PER L’ADEGUAMENTO LITURGICO DELLA CATTEDRALE DI BELLUNO
PROGETTO FINALISTA
Il 15 febbraio 2021 la Diocesi di Belluno ha bandito il concorso in due fasi per l’adeguamento liturgico e la progettazione dello spazio sacro della Cattedrale.
Per affrontare adeguatamente il problema in questione, occorre innanzitutto identificare la disposizione all'interno del presbiterio degli elementi eminenti, come l'altare, l'ambone, la cattedra e la sedia del presidente non vescovo. Questa disposizione dovrebbe efficacemente riflettere, da un punto di vista teologico e liturgico, gli insegnamenti storicamente elaborati dalla dottrina cattolica nel contesto del Concilio Ecumenico Vaticano II, in relazione alle loro interazioni intrinseche e con il popolo di Dio all'interno della Civitas Dei. Questo dovrebbe essere fatto con un equilibrio tra creatività e conservazione, garantendo al contempo il rispetto per il piano pastorale stabilito dalla Conferenza Episcopale Italiana. Inoltre, è importante considerare le stratificazioni artistiche, architettoniche e culturali che si sono accumulate nel corso dei secoli in questo particolare edificio di culto.
La concezione dell'illuminazione per la cattedrale svolge un ruolo fondamentale nell'attribuire la giusta qualità e significato alle pratiche liturgiche, sostenendo i momenti chiave delle celebrazioni attraverso un utilizzo di luce indiretta per le superfici ad arco, luce diretta per garantire una buona illuminazione delle superfici orizzontali e verticali, e infine l'uso di luce diretta d'accento per mettere in evidenza i punti focali delle liturgie.
Il fulcro del progetto è costituito dall'altare, la cui posizione è stata attentamente studiata per garantire una corretta esecuzione delle cerimonie liturgiche in relazione all'ambone, alla cattedra e alla sede. Questa disposizione consente una facile circolazione attorno all'altare, sottolineando l'importanza di ogni sua faccia.
La mensa dell'altare è di forma quadrata, simboleggiando l'espansione di Cristo e della Chiesa verso i quattro angoli del mondo, come sottolineato da Simeone di Tessalonica.
Per enfatizzare ulteriormente la centralità dell'altare, sono stati collocati quattro candelieri agli angoli del gradino, creando un effetto di ciborio insieme alla luce che si diffonde sulla sua superficie. Accanto all'altare è posizionata la croce astile, mentre dietro di esso è previsto uno spazio per la credenza.
In questo modo, si realizza efficacemente la reciproca interdipendenza tra architettura e liturgia, combinando gli elementi tangibili e stilistici rappresentati dall'utilizzo di materiali lapidei, legno e decorazioni in tessere di micro-mosaico con vetri di Murano, e gli aspetti funzionali legati all'organizzazione dello spazio e al ruolo liturgico dei simboli religiosi, all'interno del progetto di adeguamento degli spazi dedicati alla celebrazione dell'Eucaristia
L'ambone è posizionato in un luogo elevato ed è rappresentativo dell' 'icona spaziale della resurrezione', simboleggiando la tomba vuota. Questa rappresentazione è enfatizzata dal giardino circostante, che ospita piante alpine come il pino mugo e il rododendro. Inoltre, è stato previsto uno spazio apposito per il cero pasquale.
Dall'altra parte, troviamo la cattedra e la sede, strettamente integrate con l'aula. Il celebrante presiede l'assemblea e guida la preghiera, con i concelebranti, ministri e ministranti seduti nelle vicinanze.
L'analisi geometrica ha rivelato il rapporto aureo come elemento chiave sia nello spazio interno che esterno della cattedrale, noto come "De divina proportione" secondo Pacioli. Questo rapporto aureo ha guidato il progetto, influenzando la disposizione e la forma degli elementi eminenti. Insieme all'uso della pietra di Castellavazzo per la gradinata del presbiterio, ha contribuito a trasmettere il genius loci e a regolare il progetto in termini di dimensioni e composizione. Inoltre, l'asse zenit-omphalos-nadir ha definito la collocazione centrale dell'altare, mentre la spirale aurea nel suo movimento circolare rappresenta il cammino sinodale di "una Chiesa in uscita"
Il ciborio incarna la luce attraverso una superficie argentea che emana una luce riflessa e vivida. È composto da tre elementi che operano in armonia: un elemento strutturale, uno simbolico ed evocativo, e un elemento focalizzato che accoglie la luce senza mostrarla direttamente. Un dispositivo di illuminazione è sospeso al centro della volta in perfetta allineamento con l'altare, diffondendo una luce calda e fredda che fa brillare il ciborio, accentuando e richiamando l'epiclesi.
La croce astile contiene il Crocifisso al centro di un cerchio, che rappresenta sia la corona di gloria che il sacrificio perfetto. Sul lato anteriore dell'ambone, troviamo la raffigurazione del Cristo risorto, il quale rompe le porte degli Inferi e si innalza gloriosamente, quasi in un movimento vorticoso, per richiamare tutti a sé.
Nella cattedra, il profilo delle Dolomiti bellunesi nella parte superiore dello schienale simboleggia il Discorso delle Beatitudini.
Sull'altare, sulla sua facciata, è raffigurato l'agnello mistico, mentre ai lati si trova un cielo stellato con i simboli dell'alfa e dell'omega. Sul retro dell'altare è presente una corona composta da dodici angeli, come descritto in Apocalisse 21,12.
Per quanto concerne il restauro del battistero, è stato liberato lo spazio dalle panche preesistenti per enfatizzare l'importanza dell'antico fonte battesimale. Sono state introdotte sedute lungo le pareti, un nuovo ambone di dimensioni ridotte con il relativo cero pasquale, un piccolo altare e un tabernacolo per gli oli santi. La copertura dalla vasca battesimale è stata rimossa per consentire sia il battesimo per infusione che per immersione.